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Tra fede e cultura: gli Edifici religiosi
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 CHIESA DI SAN GIOVANNI

Edificata su di un torrione poligonale del XIV secolo adattato ad abside, la Chiesa di San Giovanni Battista rappresenta il cuore pulsante del centro storico, luogo di preghiera per tutti gli appignanesi. La sua struttura è stata resa più grande nel  XIV secolo e proprio in questa occasione fu eretta anche la torre campanaria che è il fulcro del profilo architettonico locale.  Nel XVI secolo ci fu la fusione della Pieve di San Giovanni e di quella di San Pietro, mentre tra il secondo e il terzo decennio del Seicento è stato ristrutturato l'altare di San Giuseppe. Sempre in quegli anni fu realizzata la pala raffigurante lo Sposalizio della Vergine, che è oggetto di devozione da parte di tutto il Paese. Il 1750 è l'anno del restauro più importante, mentre il  cartiglio del portale  ricorda la consacrazione della nuova chiesa. Nel 1931 tutto l´interno fu decorato dal pittore (e musicista) Tommaso Gentili di Osimo.

CHIESA DELLA MADONNA DELL'ADDOLORATA

Correva l'anno 1550, quando il Consiglio comunale decise di tributare alla Madonna Addolorata una piccola edicola, che fu poi ricostruita nel 1746 nel quartiere di Santa Croce, perché  quella originaria era in pessime condizioni. Ma l'immagine aveva attratto tanti e tali offerte che il Comune riuscì a far costruire non un piccolo altare, bensì una vera e propria Chiesa, i cui lavori durarono dal 1841 al 1859. Possiamo considerarla come il Santuario di Appignano, fortemente voluta sia dalla popolazione che dalle autorità civili. Davvero interessante la facciata della chiesa che costituisce un importante elemento di arredo urbano del quartiere di Santa Croce e si pone come un riferimento di notevole qualità formale, grazie allo slancio verticale del portale, alle nicchie laterali e alle paraste del XVIII sec.

CHIESA DI SANTA MARIA DI ALMAIANO

Conosciuta con il nome di "S. Maria di Almaiano", questa piccola Pieve, che può essere osservata sulla destra della strada che da Appignano porta al Convento di Forano è ormai appena visibile. Ed è un peccato, perchè osservando quello che ne rimane, si coglie ancora la grande bellezza che doveva avere questa costruzione. Stupendo è il portale, che porta dentro la chiesa, che conserva ancora i quattro angoli arrotondati a forma di nicchia, che probabilmente in origine ospitavano una statua. Sopra la chiesa doveva essrci un piccolo campanile, ma adesso non resta che un foro. Non ci sono più nemmeno iI tetto ed il pavimento e al centro della chiesa è cresciuta una quercia.
S. Maria di Almaiano era una chiesa piuttosto ricca e nel tempo ci sono le testimonianze del passaggio di importanti personaggi in questo luogo.

Chiesa di Santa Tecla e la Cappella dei Santi

La Chiesa di Santa Tecla è una delle più affascinanti tra quelle resenti sul territorio del paese, grazie soprattutto alla suggestione data dal fatto che ospiti i corpi dei santi martiri, Flavia, Giustino, Gaudenzio e i santi corpi dei fanciulli Agrippina e Leonzio, che furono trasportati in Appignano sotto il Pontificato di Leone XII e di Pio VIII. 

Entrando nel piccolo luogo di culto, la poca luce rende tutto più suggestivo, ed è davvero difficile non farsi cogliere da un desiderio di devozione, e inginocchiarsi all'interno di essa come i nostri compaesani fanno da centinaia di anni. 

Sempre all'interno della chiesa, esiste una Cappella di sacre reliquie detta la Cappella dei Santi. La sua costruzione fu autorizzata dal Vescovo Giovanni‐Antonio Benvenuti il 29 marzo 1829, e cominciata nello stesso anno su disegno di Serafino Valentini da Macerata.
La Cappella contiene cinquemila reliquie: con atto del 24 novembre 1828 questo sacro tesoro, con l'altare ed il tempietto, fu donato alla Confraternita della Morte dal Sacerdote appignanese Don Vincenzo Benigni (1771‐1846) Canonico della Collegiata di Apiro. La Cappella fu inaugurata il 13 novembre 1831. Ogni anno per tutto il mese di maggio le sacre reliquie venivano esposte alla venerazione dei numerosi devoti.

 

SANTUARIO DI FORANO

E' probabile che nel luogo che ospita ora il meraviglioso Convento di Forano, costruito tra il XII e XIII secolo, ci fossero un tempo degli insediamenti benedettini. Intorno al 1215 San Francesco giunse nella selva di Forano, e la sua presenza  è data come certa da un'antica porta di quercia inserita nella facciata della chiesa e dalla quale il santo fece il suo ingresso. Sull´architrave sopra la porta si legge la scritta:"Haec est illa prisca janua dum hic adfuit S. Franciscus". Sullo stesso tratto di parete vi sono parti in affresco di un´Annunciazione, che risale all'incirca alla metà del Quattrocento. L´insediamento di Forano visse un evento miracoloso. Nella notte tra l´1 e il 2 febbraio 1289 la Vergine, con il bambino in braccio, apparve a frate Corrado da Offida mentre stava pregando nella selva vicino al convento. Dopo di ciò fu edificato un Sacello e realizzato un dipinto dedicato alla Madonna degli Angeli. La Cappella dopo la metà del Settecento fu completamente rinnovata e impreziosita dalle dorature dell´altare. I dipinti attualmente presenti all’interno sono una riproduzione degli originali e sono opera dell'artista locale Silvia Giuliodori. La chiesa e il convento, tra XVII e XVIII secolo sono state più volte restaurate. Gli ultimi ritocchi sono stati fatti in questi anni.

Credit immagine: Gilberto Palpacelli

Bibiografia: "Appignano: i segni della storia"